GARDIOLIFE SIMBIO

Home/Area Gastroenterologica/GARDIOLIFE SIMBIO

GARDIOLIFE SIMBIO

23,90

Esaurito

INDICAZIONI D’USO
GardioLife SIMBIO trova impiego come adiuvante:
• Post trattamento disbiosi intestinale acuta (stipsi, diarrea del viaggiatore, diarrea iatrogena, diarrea da Clostridium, diarrea infettiva, diarrea nocosomiale, gonfiore addominale)
• Disbiosi iatrogene (inibitori di pompa protonica, antipertensivi, antidepressivi, ipnotico-sedativi ecc.)
• Disbiosi in età senile
• Prevenzione o trattamento degli stati di disbiosi intestinale nello sport
• IBS
• IBD (in remissione)
• Ipovitaminosi D
• Prevenzione del rischio cardiovascolare
• Disfunzioni immunitarie

MODALITÀ D’USO
L’assunzione di probiotici secondo lo stato dell’arte della letteratura scientifica prevede trattamenti di almeno 30 giorni. Si consigliano quindi cicli di assunzione di almeno 4 settimane, specifici e variabili a seconda della tipologia di paziente e dell’origine della disbiosi (si veda tabella annessa). Per quanto concerne Gardiolife SIMBIO assumere 1-2 capsule giornaliere preferibilmente durante il pasto principale. Le capsule possono essere deglutite intere, oppure possono essere aperte ed assunte con un veicolo liquido.

Esaurito

Descrizione

gardiolife Simbio CARATTERISTICHE TECNICHE
•I polifenoli del cacao sono noti per le loro proprietà antinfiammatorie [riduzione dell’espressione delle lipossigenasi (LOX-15, -12, -5), del fattore nucleare kB (NFkB), delle metalloproteasi di matrice (MMP), delle interleuchine (IL-1beta, -2, -6), del fattore di necrosi tumorale (TNF-alfa) e delle molecole di adesione endoteliale (ICAM-1 e VCAM- 1)], antipertensive [aumento dell’ossido nitrico (NO) endoteliale, riduzione dell’espressione di endoteline (ET-1) e inibizione dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE)], antiossidanti [aumento dei livelli del fattore di trascrizione nucleare eritroide-2 (Nrf2) e dei livelli plasmatici della maggior parte delle sostanze antiossidanti], antiaterogene [riduzione dei livelli e dell’ossidazione delle LDL ed LDL-ossidate, riduzione della sintesi epatica di colesterolo, aumento delle HDL], e vasoprotettive [aumento dell’ossido nitrico (NO) endoteliale, riduzione dell’espressione di endoteline (ET-1), aumento della vasodilatazione flusso-mediata (FMD) e della velocità dell’onda di polso (PWV), riduzione delle interleuchine (IL-1beta, -2, -6)]. In aggiunta tali molecole esercitano una molteplicità di azioni neuroprotettive, inclusa la capacità di proteggere i neuroni dai danni indotti dalle neurotossine, ridurre la neuroinfiammazione e promuovere la memoria, l’apprendimento e la funzione cognitiva. Questi effetti sono legati a due meccanismi principali: in primo luogo, i flavonoidi del cacao interagiscono con le cascate di segnalazione che coinvolgono alcune protein chinasi (inibizione della tirosin chinasi, della proteina chinasi C e della MAP-chinasi) che portano all’inibizione della morte neuronale per apoptosi indotta da agenti neurotossici (come i radicali dell’ossigeno) e alla promozione della sopravvivenza neuronale e della plasticità sinaptica. Il cacao ha dunque la potenziale capacità di limitare la neurodegenerazione e prevenire o addirittura invertire il declino cognitivo correlato all’età (miglioramento di alcuni score correlati come il MMSE, CDR, MODA, GDS). I polifenoli del cacao sono dotati inoltre di un’attività prebiotica. Risultati provenienti dall’analisi del microbiota fecale mostrano un aumento significativo di alcuni microbi intestinali eubiotici come i Bifidobacteria e i Lactobacilli. D’altra parte, è stata notata una significativa diminuzione di Clostridia, appartenente ai phyla dei Firmicutes. Inoltre, i polifenoli del cacao regolano in parte l’immunità intestinale (riducendo i livelli di IgA e modulando i recettori Toll like e la risposta linfocitaria) e nel soggetto che pratica sport sono in grado di migliorare la funzionalità vascolare, di ridurre lo stress ossidativo e, in alcuni casi, di migliorare la performance.

• I ceppi B. bifidum e L. Acidophilus esercitano effetti favorenti il controllo del microbiota intestinale. I bifidi e i lactobacilli sono le due classi microbiche con maggiori evidenze cliniche nel trattamento o prevenzione delle varie forme di disbiosi intestinale. Essi coprono un ruolo chiave nella degradazione dei nutrienti introdotti con la dieta, nella produzione di amminoacidi e vitamine essenziali, nel mantenimento dell’equilibrio metabolico e dell’omeostasi energetica, favoriscono un’azione sul corretto sviluppo e sulla funzionalità del sistema immunitario (il 70% delle cellule immunitarie sono localizzate a livello intestinale con il GALT = sistema linfoide associato all’intestino), intervengono nella protezione dell’integrità anatomica e funzionale della parete intestinale e nella degradazione di xenobiotici, contribuiscono al mantenimento dell’efficienza cognitiva attraverso la produzione di postbiotici che influenzano l’attività cerebrale, ed infine favoriscono l’equilibrio ormonale attraverso la sintesi di molecole con organotropismo verso gli organi endocrini. L’associazione di questi due ceppi specifici ha l’obiettivo di modulare la risposta immunitaria nel soggetto potenzialmente deficitario (es. lo sportivo in overtraining o l’anziano), ripristinare o mantenere la permeabilità intestinale (occludine, claudine, cinguline, 7H6, caderine ecc.), ripristinare o mantenere il corretto rapporto Firmicutes/Bacteroidetes (alterato nelle disbiosi, indipentemente dall’origine), ridurre o prevenire la “leay gut sydrome” e l’infiammazione sistemica di basso grado ad essa correlata, interagire con l’asse gut-brain (intestino-cervello) modulando il tono dell’umore e ripristinare o preservare la funzione metabolica del microbiota (sintesi di vitamine del gruppo B, aminoacidi, acidi grassi a catena corta ecc.).

• La vitamina D è essenziale per il mantenimento dell’omeostasi del calcio e del fosfato. La forma metabolicamente attiva, l’1,25-(OH)2-colecalciferolo, agisce favorendo l’assorbimento del calcio a livello intestinale, il riassorbimento del calcio e del fosforo nel tubulo contorto prossimale e la deposizione del calcio a livello del tessuto osseo. In aggiunta contribuisce al mantenimento della normale funzione muscolare. Nell’anziano, la vitamina D aiuta a ridurre il rischio di caduta associato ad instabilità posturale e debolezza muscolare (dosaggi superiori a 20 mcg/die). La vitamina D ha un ruolo chiave nell’omeostasi del sistema cardiovascolare. Condizioni di ipovitaminosi o carenze gravi di vitamina D sono state associate ad un aumento della pressione arteriosa, delle calcificazioni coronariche, del diabete di tipo II e dell’infarto del miocardio. Esiste infatti una relazione stretta fra lo status di vitamina D e l’incidenza di eventi cardiovascolari. Le attuali evidenze seppur emergenti e preliminari, suggeriscono che il meccanismo d’azione è probabilmente multifattoriale, coinvolgendo i sistemi neuro-ormonali come il RAAS, così come la modulazione di alcune citochine infiammatorie come il TNF-alfa ed alcune interleuchine, che insieme possono esercitare direttamente un effetto negativo sul cuore ed indirettamente agendo su altri organi come i reni (sindrome cardiorenale). Bassi livelli plasmatici di vitamina D sembrano correlati anche ad un maggior rischio di Alzheimer, asma, artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico e sclerosi multipla. La vitamina D contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario: essa è in fatto in grado di modulare la proliferazione e differenziazione linfocitaria (linfociti B e T), la sintesi di citochine proinfiammatorie (riduzione interleuchine IL-1, -6, -8, -12, -17, -21 e aumento IL-10) e fattore di necrosi tumorale-alfa. Esistono numerose evidenze scientifiche che associano la carenza di vitamina D ad un incremento dell’incidenza di influenza. Infine la vitamina D ha dimostrato di svolgere attività onco-preventive: riduce infatti la proliferazione cellulare, favorisce la differenziazione e l’apoptosi, e riduce l’angiogenesi. Lo studio EPIC ha mostrato una correlazione stretta fra cancro del colon e deficit plasmatici di vitamina D. Questo sembra esistere anche per altri tipi di tumori.

PRECAUZIONI D’USO
Non utilizzare in caso di ipersensibilità ad uno o più ingredienti